mardi 24 juillet 2007

non è bello cio' che ' bello che piace che bello


L'ho recuperato sul blog del mio amico Beniamino che,gentilmente, mi ha reso note queste linee di Baudelaire che non avevo mai letto. Sprazzi di definizione del bello sono ovunque tra le sue pagine,per quanto mi è capitato di leggere,critica a parte. Ma cosi' chiara,delineata e tutta in una volta...
"Ho trovato la definizione del Bello, - del mio Bello. È qualcosa di ardente e triste, qualcosa di un po’ vago, che lascia corso alla congettura. Applicherò, se si vuole, le mie idee a un oggetto sensibile, all’oggetto, per esempio, più interessante in società, a un volto di donna. Una testa seducente e bella, una testa di donna, voglio dire, è una testa che permette di fantasticare, - ma in modo confuso, - a un tempo di voluttà e tristezza; che implica un’idea di malinconia, di spossatezza, persino di sazietà: ma anche un’idea contraria, vale a dire un ardore, una voglia di vivere, associate a un’amarezza rifluente, come provenisse da mancanza o disperazione. Il mistero, il rimpianto sono anch’essi caratteri del Bello.
Una bella testa d’uomo non ha bisogno, eccetto forse agli occhi di una donna, - agli occhi di un uomo si capisce – di implicare in sé questa idea di voluttà che in un volto femminile è una provocazione tanto più attraente quanto in genere il volto è più malinconico. Ma questa testa avrà in sé anche qualcosa di ardente e triste, - bisogni spirituali, ambizioni, tenebrosamente represse, - l’idea di una potenza crucciata e senza impiego, - a volte l’idea di una insensibilità vendicatrice [...], - a volte anche, ed è uno dei caratteri più interessanti della bellezza, il mistero, e infine, [...] l’Infelicità. – Io non pretendo che la Gioia non possa associarsi alla Bellezza, ma dico che la Gioia ne costituisce uno degli ornamenti più volgari: - mentre la malinconia ne è per così dire l’illustre compagna, al punto che io non concepisco per niente (il mio cervello sarebbe uno specchio stregato?) un tipo di Bellezza in cui non ci sia dell’Infelicità. [...]"
Charles Baudelaire, Il mio cuore messo a nudo, X, 16

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